martedì 10 marzo 2009

SPIGOLATURE QUA E LA'


RACCOLTA QUA E LA' DI:
PUBBLICAZIONI, OPINIONI, NOVITA' ED ALTRO,
AD USO DEL KAYAKER-MARINO, CHE VUOL'ESSERCI
NEL MONDO GLOBALE E FANTASTICO DEL PICCOLO NATANTE.


Quale Kayak da mare dovremmo comprare ?”
Autore : Ugo Beier
Rivista : AIKM inverno 96, pag.28

L’Autore ha sviluppato una formula per determinare approssimativamente la capacità di carico di un Kayak, avendo provato 20 modelli, tenendo conto soprattutto delle informazioni dei costruttori.
Ha quindi dedotto che:
La capacità minima di carico è il 30% del volume del Kayak indicato dal costruttore, includendo il peso dello scafo, del canoista e dell’equipaggiamento che si vuole caricare.
Quella massima, invece, è il 60%.
Esempio:
Peso Kayaker Kg.80, scafo Kg.27, equipaggiamento Kg. 40 Kg. (Tot.147);
Kayak con volume indicato dal costruttore: Litri 300
Peso minimo di carico: 30% di 300 uguale a 90 Kg.
Peso massimo di carico: 60% di 300 uguale a 180 Kg.
Siamo entro i limiti tra il minimo di 90 Kg e del massimo di 180.
UNA MIA ESEMPLIFICAZIONE :
Argomentando ulteriormente sui pesi, potremmo domandarci quale può essere il carico ritenuto “ottimale” in relazione alla stabilità del Kayak. Se facciamo riferimento ai numerosi test-prova pubblicati sulla rivista americana Sea Kayaker, circa la “stabilità” ottimale di molti modelli di kayak, i resoconti conclusivi di tali test, espressi graficamente con quattro diverse curve di stabilità numerate da 1 a 4, sono:
Curva 1 : Kayaker libre 150 (Kg.68,5) , carico zero;
Curva 2 :Kayaker libre 200 (kg.90), carico zero:
Curva 3: Kayaker libre 150 (Kg.68,5), carico 100 libre (Kg.45);
Curva 4: Kayaker libre 200 (Kg.90), carico 100 libre (Kg.45).
La curva n.3, nella stragrande maggioranza dei casi, conferma che il miglior grado di stabilità si riferisce ad un Kayaker del peso di 150 lb.( Kg. 68,5 con un carico di 100 lb. (45 Kg.), quella n. 4 viene immediatamente dopo; residuano alla fine le curve 2 ed 1.
ESEMPIO:
- Peso Kayaker Kg.71
- Peso scafo kg.23
- Peso abbigliamento indossato senza altro peso nei gavoni, 4 Kg.
In totale Kg. 98 Kg:
Se il volume del Kayak è circa 300 litri, avremo una capacità minima di carico del 30%, cioè di 90 Kg. e massima del 60%, cioè 180 Kg.
In relazione alla capacità di carico siamo tra i due valori.
In relazione poi al carico ottimale ai fini della stabilità per il caso in esame, deduciamo che, tenuto conto del peso del Kayaker di kg.71 e del peso dell’abbigliamento indossato di Kg. 4, che assommano a complessivi Kg. 75, il peso si trova al di sopra dei 68,5 ottimali di cui alla curva 3 ed al di sotto dei 90 Kg. di cui alla curva 4.
Pertanto la curva di stabilità ottimale scenderebbe, sia pure di poco, verso la curva 4 (differenza tra 68,5 e 75, pari a 6,5 Kg.), rimanendo comunque buona.
Si riportano i valori da masima altezza (picco max) delle curve di stabilità di due famosi Kayak
1 ) Capo Horn 17
By Wilderness System
Su Sea Kayaker August 2001
Curva 3 = 90
Curva 4 = 70
Curva 2 = 22
Curva 1 = 28
2) Eclipe By Perception
Su sea kayaker ctober 1999
Curva 3 = 80
Curva 4 = 50
Curva 2 = 12
Curva ! = 18

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“Capire i Kayak”
Autore : Frank Goodman
Rivista : AIKM autunno 95 pag.27

L’Autore, che è il disegnatore ed il costruttore del Nordkapp nonché
esperto Kayaker, avendo partecipato a numerose traversate e spedizioni,
nel suo articolo pubblicato sulla rivista citata, evoca le numerose esperienze vissute durante le “grandi imprese “ compiute sin dal 1975.
Nell’ultima parte dell’articolo scrive testualmente :“Quello che voglio è un Kayak che mi permetta di assaporare la natura che mi circonda, e ne consegue che un Kayak è tanto buono quanto il canoista che ci sta dentro, e "mi deve permettere di eseguire tutti i movimenti di cui ho necessità."
"Le così dette tecniche avanzate per me sono quella specie di stupide sciocchezze che alcuni canoisti fanno vedere per fare scena. Sono sicuro che li avete visti anche voi : una mano sulla pala della pagaia, il polso tutto storto che si affanna a fare all’altra estremità un sacco di schiuma nell’acqua.. Se dovete muovere le mani lungo il manico della pagaia per guadagnare appoggio, non è certo una manovra da canoista avanzato.. No, io credo che il più avanzato dei movimenti (ed il più disprezzato) sia il normale pagaiare in avanti. Una buona pagaiata in avanti garantisce la velocità e la durata nel tempo di cui un buon canoista ha bisogno, e su questo grande fondamento si possono introdurre delle sottili variazioni di angolatura delle pale che diano origine a virate ed appoggi in risposta a cambiamenti nella superficie del mare. Questo concetto del pagaiare in avanti come base di tutto il resto significa che anche un capovolgimento ed un eschimo possono essere inquadrati come sue estensioni."
A conclusione delle considerazioni sin qui espresse, l’Autore così precisa :


Affina la tua tecnica e impara qualche salvataggio, ma non fare troppoaffidamento sulle tue capacità”.

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“La disposizione dei vostri ponti riflette il vostro modo di pagaiare”
Autore: Nigel Foster
Rivista : AIKM primavera 96 pag. 36

L’Autore così precisa: “ …. anche le pagaie di riserva hanno la cattiva abitudine di svincolarsi dagli elastici se non fissate in qualche altro modo. In genere, dopo aver messo la pagaia sotto gli elastici, le avvolgo attorno a una corta cima e fisso la cima ad una linea di sicurezza. Preferisco mettere la pagaia di riserva sul ponte posteriore dove non può sollevare schizzi con le onde che arrivano a prua, ma molte persone sopportano gli schizzi per avere un accesso più facile alla pagaia sul ponte anteriore. "
" La pagaia di riserva quando è sul ponte anteriore è maggiormente soggetta a danni se si devono fare dei salvataggi.”
















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